“Un viaggio nel cuore delle Marche: alla scoperta del Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi”

Situato nel cuore delle Marche, il Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi rappresenta un viaggio che unisce natura, storia e spiritualità.
Con un unico biglietto d’ingresso, i visitatori possono esplorare alcune delle meraviglie più suggestive della zona, come le straordinarie Grotte di Frasassi, il maestoso Tempio del Valadier, l’antica Abbazia di San Vittore alle Chiuse e il pittoresco borgo medievale di Genga, con il suo affascinante Museo “Arte, Storia e Territorio”.
Questo itinerario permette di immergersi in una dimensione unica, dove l’imponente paesaggio naturale si fonde con la bellezza dell’architettura religiosa e la ricchezza storica.
In questo articolo, vi guiderò attraverso un’esperienza che mi ha portato dal mondo sotterraneo delle grotte, fino agli angoli più nascosti di borghi carichi di tradizioni.
1. Le Grotte di Frasassi: un mondo sotterraneo incantato
L’avventura inizia con la meraviglia delle Grotte di Frasassi, uno degli esempi più spettacolari di carsismo in Europa.
Appena si entra in queste cavità, si ha l’impressione di trovarsi in un altro mondo.
L’aria è fresca e umida, e subito si rimane colpiti dalle dimensioni gigantesche delle sale, dalle formazioni rocciose millenarie e dalla straordinaria varietà di stalattiti e stalagmiti.
La sala più famosa è senza dubbio la Sala del Grande Crollo, una delle più grandi grotte sotterranee al mondo, dove è possibile osservare enormi massi caduti dalla volta migliaia di anni fa.
Camminare tra queste formazioni naturali, con il supporto delle guide esperte, ti porta a riflettere sulla lenta opera della natura nel plasmare questi spazi in milioni di anni.
Uno dei momenti più affascinanti della visita è scoprire l’incredibile Obelisco, una stalagmite di oltre 15 metri, e la Spada di Damocle, una stalattite che pende pericolosamente sopra la testa dei visitatori.
Ma non è solo la bellezza geologica a colpire: il silenzio e l’atmosfera surreale di questi spazi amplificano il senso di meraviglia.

2. Il Tempio del Valadier: un luogo di meditazione incastonato nella roccia
Lasciandosi alle spalle il sottosuolo delle grotte, il viaggio continua verso un altro luogo altrettanto suggestivo, ma completamente diverso: il Tempio del Valadier.
Si raggiunge o con un pulmino dal parcheggio delle Grotte di Frasassi o parcheggiando l’auto lungo la strada della gola, comunque si devono fare circa 700 metri di salita a piedi.
Questo santuario, incastonato in una grotta naturale, sembra quasi un miraggio.
La sua posizione remota, tra le montagne, rende il luogo incredibilmente affascinante e spirituale.
Progettato dall’architetto neoclassico Giuseppe Valadier per volere di Papa Leone XII, il tempio è un rifugio per l’anima.
Camminando lungo il sentiero che conduce alla grotta, si ha l’impressione di seguire un antico percorso di pellegrinaggio, immersi nel silenzio della natura.
La sua struttura a pianta ottagonale, con un’imponente cupola bianca, si staglia in contrasto con le scure pareti rocciose, creando un’atmosfera di pace e raccoglimento.
Vicino al Tempio del Valadier si trova anche l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, una piccola cappella risalente al X secolo, scavata nella roccia.
Entrambi i luoghi rappresentano la fusione tra la mano dell’uomo e la forza della natura, offrendo un’esperienza di meditazione e contemplazione.

3. Abbazia di San Vittore alle Chiuse: un ponte tra passato e presente
A breve distanza dal borgo di Genga e vicinissima al parcheggio delle Grotte di Frasassi si trova l’imponente Abbazia di San Vittore alle Chiuse.
Questo straordinario esempio di architettura romanica, costruito nell’XI secolo, colpisce per la sua posizione isolata e il fascino mistico delle sue mura antiche.
Costruita nell’XI secolo, l’abbazia è perfettamente integrata nel paesaggio montuoso che la circonda, conferendole un’aura di mistero e sacralità.
Il suo nome, “alle Chiuse”, deriva proprio dalla posizione in una stretta valle, tra alte pareti rocciose che proteggono questo straordinario complesso religioso.
Nei pressi dell’abbazia si trova il Museo Speleo-Paleontologico e Archeologico, ospitato nell’ex ospedale di San Vittore.
Il museo è una tappa imperdibile per chi vuole approfondire la storia geologica e archeologica della regione.
Qui è possibile scoprire reperti straordinari legati alla formazione delle Grotte di Frasassi e ai ritrovamenti paleontologici locali, come scheletri di animali preistorici e fossili che testimoniano la ricchezza del sottosuolo marchigiano.
La sezione archeologica del museo espone oggetti provenienti da scavi locali, fornendo uno sguardo unico sulla vita antica della zona.

4. Il borgo di Genga: storia, tradizioni e il Museo “Arte, Storia e Territorio”
Terminato il percorso tra natura e architettura sacra, il viaggio si conclude nel piccolo ma affascinante borgo di Genga, immerso nel verde delle colline marchigiane.
Con le sue strette stradine acciottolate e le antiche case in pietra, Genga conserva intatto il suo fascino medievale.
Qui è possibile visitare il Museo “Arte, Storia e Territorio”, dedicato alla storia locale, all’arte e alle tradizioni di questo territorio unico.
Il museo offre un’interessante panoramica sulla vita del borgo nel corso dei secoli, con esposizioni che spaziano dalla preistoria all’età moderna, arricchite da reperti e opere d’arte.
La visita al museo è un’opportunità per comprendere la cultura e le tradizioni della zona, completando l’esperienza del viaggio.


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